La scorsa settimana vi abbiamo riferito della risposta ricevuta dal Coordinamento Generale Medico Legale dell’INPS in relazione alle certificazioni per inabilità lavorativa in tempo di coronavirus.

Nella risposta ricevuta venina preannunciata una Circolare Esplicativa: non è ancora disponibile.
In attesa di tale documento riportiamo una sintesi delle condizioni in cui si possono trovare le persone con diabete per potersi assentare dal luogo di lavoro, sia pubblico che privato, in base ai documenti fino ad ora disponibili.

Lo spirito delle norme e dei documenti emessi è evitare ogni spostamento inutile dei pazienti fragili proprio in questo momento emergenziale in accordo con l’art. 3 numero 1 lettera b del DPCM 08/03/2020.

  1. Se è previsto/possibile il telelavoro per il tipo di lavoro/mansioni svolte, il lavoratore deve farne richiesta al datore di lavoro e ha precedenza su altri lavoratori, perché più a rischio di forme gravi anche secondo quanto riportato dal recentissimo studio condotto dall’Università degli Studi di Padova in una rivista internazionale. Solo dopo aver utilizzato le ferie pregresse e gli altri strumenti potrà richiedere di essere esentato dal lavoro. (Circolare del 24 marzo 2020 del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali).
  2. Se il lavoratore è in possesso di un’invalidità può rientrare nell'articolo 26 comma 2 del DPCM 18/2020 del 17 marzo e il certificato lo può rilasciare il MMG o convenzionato con il SSN (secondo l’articolo 30 dell’accordo collettivo nazionale per la disciplina dei rapporti con i medici di medicina generale). L'assenza del lavoratore, in questo caso, è equiparata a un ricovero ospedaliero e si potrà protrarre fino al 30 aprile 2020. Tale interpretazione è stata sollecitata dalla nota del 18 marzo u.s. dell’Ufficio per le politiche delle persone con disabilità presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri.
  3. Se il lavoratore (che abbia non solo diagnosi di diabete, ma anche un diabete scompensato o una complicanza “attiva”) non è in possesso di invalidità e non può ricorrere allo smart working, potrà richiedere l’inidoneità temporanea al datore di lavoro. il MMG rilascia un certificato di malattia senza codici ma che specifichi bene lo stato nel campo libero (vedi risposta dell'INPS alla lettera di Diabete Italia consultabile sul sito www.diabeteitalia.it), dove è consigliabile oltre al diabete scompensato/complicato elencare eventuali comorbilità per cui è necessario limitare le occasioni di contagio perché a rischio di gravi forme di infezione.

nella giornata di oggi, Diabete Italia ha inviato a tutti gli assessorati una lettera per sollecitare una riorganizzazione nell'erogazione dei servizi di distribuzione di farmaci e presidi. La richiesta pone l'accento sull'attuazione delle misure di contenimento del contagio da coronavirus e riguarda la dematerializzazione delle ricette oltre che l'attivazione di una adeguata distribuzione dei presidi attraverso le farmacie o con invio diretto al domicilio.
A questa si aggiunge una richiesta da parte di AMD e SID per la rapida messa a regime, tramite codifica, delle visite in teleassistenza. Tali visite sono infatti spesso, già da prima dell'emergenza, la modalità di esecuzione delle visite per molti pazienti ma, ora più che mai si rende necessaria la sua regolamentazione per evitare ulteriori differimenti delle visite col rischio che al termie dell'epidemia ci si possa trovare con una nuova emergenza da scompenso metabolico.

In allegato trovate il testo integrale della lettera.

L’INPS risponde alla richiesta di chiarimenti di Diabete Italia sulle certificazioni di inabilità lavorativa in tempo di Coronavirus.

Per avere chiarimenti sulle certificazioni di malattia per le persone con diabete (si è parlato di certificati con codice V07) per le quali al momento vi sono dubbi  in relazione alla figura medica deputata a redigere il certificato stesso e per quali pazienti,  Diabete Italia ha scritto al Coordinamento Generale Medico Legale dell’INPS con precisi quesiti (vedi lettera).

Il Responsabile dott. Raffaele Migliorini ha prontamente risposto (in posta certificata) e di seguito riportiamo.

“Gentilissima dr.ssa Suraci,

la possiamo informare che sono in corso richieste di chiarimenti posti dall’Istituto ai competenti Ministeri riguardanti proprio la corretta interpretazione di quanto lei indica nella sua mail. E’ primario interesse dell’Istituto evitare ogni spostamento inutile dei pazienti fragili proprio in questo momento emergenziale. Al momento e in via provvisoria, le possiamo indicare che l’Inps sta ricevendo e accettando certificati di malattia redatti dal medico di medicina generale o convenzionato con il SSN per i pazienti lavoratori che possono afferire, per le patologie sofferte, ai requisiti previsti al comma 2 dell’art.26 DL 18/2020, per quanto riguarda sia lavoratori privati che pubblici. E’ importante che il MMG indichi nel campo “note di diagnosi” presente sul certificato, una chiara e dettagliata diagnosi che possa far intendere l’appartenenza del paziente alla fattispecie prevista al comma 2 del suddetto DL. Non è necessario al momento inserire alcun codice nosologico in quanto le disposizioni indicate dai diversi Ordini dei medici, in particolare quelli della Emilia Romagna, sono stati superati dalle nuove disposizioni indicate nel recente DL 18/2020 per cui sono da ritenersi oggi non valide. Per i soli soggetti riconosciuti titolari di art.3.comma 3 della Legge 104/92 , l’astensione precauzionale dal lavoro certificata dal MMG con certificato di malattia è valida per qualsiasi patologia. Si raccomanda quindi l’inserimento dettagliato in diagnosi di questa fattispecie al fine di poter differenziare la casistica. Terminato l’iter dei chiarimenti con i Ministeri, messaggi e circolari esplicative sull’argomento saranno subito disponibili sul sito Inps.

Distinti saluti e buon lavoro.”

Pertanto al momento, in attesa di una circolare esplicativa dell’INPS,  il certificato è rilasciato dal MMG in base alla attuale condizione clinica.

A questo link si può scaricare il testo della lettera inviata da Diabete Italia.

In ottemperanza alle misure di prevenzione contro il coronavirus attive su tutto il territorio nazionale, Diabete Italia si è fatta promotrice verso AIFA e gli assessorati delle regioni e provincie autonome per richiedere una revisione dei processi di prescrizione e distribuzione dei farmaci e dei presidi compresi quelli in DPC (Distribuzione Per Conto) come le insuline.

Si notano già i primi effetti con l'adesione di alcune regioni come Emilia Romagna e Sardegna, mentre restiamo in attesa di ulteriori adesioni da parte di altre regioni. Seguiranno nelle prossime ore aggiornamenti sulle varie adesioni.

E' possibile scaricare qui la lettera ad AIFA ed assessorati

Relativamente ai documenti in scadenza tra il 31/1/2020 e il 15/4/2020, è stata prorogata la validità dei documenti di identià al 31/8/2020.

La validità dei certificati abilitativi è prorogata invece al 15/6/2020.

In attesa di conferme da parte del ministero dei trasporti, arrivano conferme da più parti: anche la validità dele patenti è prorogata al 31/8/2020.

Nella richiesta di chiarimenti al ministero abbiamo inserito anche la richiesta di valutare una proroga per le persone con diabete perché in teoria, chi ha il proprio documento in scadenza dal 16 aprile, dovrebbe già attivarsi per eseguire gli esami necessari alla definizione del rischio da parte del medico specialista. Vi aggiorneremo appena avremo novità.